La bella scrittura

La bella scrittura

Donato Amstutz / Alex Hanimann / Ivano Sossella / Christian Vetter

29 giugno – 25 agosto 2013

Le due mostre vogliono compenetrarsi, pur partendo da concetti apparentemente antitetici; quelli alla base della figurazione e del dialogo tra pensiero e rappresentazione, come dire un difficile accarezzamento tra concetto e rapporto con la pratica del reale.

LA BELLA SCRITTURA e KÖPFE UND: UN ALTRO MODO DI RITRARRE inaugurano entrambe sabato 29 giugno 2013, intendendo il curatore mettere a confronto e intersecare due situazioni in continuo dibattimento in un momento storico di forte cambiamento e di ricostruzione dei parametri di un Novecento, la cui eredità sembra fragilmente sospesa tra la cassa di risonanza di una società che fu della decomposizione nella debolezza e il ‘ressentiment’ sociale. Tema già più volte sollevato, l’idea di Modernità nella società contemporanea e nelle sue inter(sec)azioni sociali e politiche, attraversa ora la sua crisi d’identità. Cultura e processo di civilizzazione non sembrano essersi sviluppate in maniera proporzionalmente parallela, e, nell’ambito artistico, il concetto globale e universale di matrice illuminista ha massificato sapere e conoscenza.

Nel tentativo di creare una società attiva, crescita smisurata e sproporzionata, consumismo per tutti e a troppi livelli hanno indotto, tra gli altri, verso una società estetica, anziché riflettere su di un’estetica della società.

LA BELLA SCRITTURA dialoga in continuazione con l’altra esposizione mostrando opere, ove la rappresentazione è data soprattutto dal suo contenuto concettuale e tendenzialmente slegato dalla oggettivazione della forma. Se Donato Amstutz vanifica la rappresentazione attraverso il suo estenuante fare, Alex Hanimann crea concetti verbali finemente in equilibrio tra scrittura e figurazione. Christian Vetter interviene sull’inconscio dell’immagine, reiterando talvolta stilemi, nei quali interviene con segni appartenenti a un universo personale ed eterotopico. Ivano Sossella, artista italiano, ma dal temperamento anglosassone, si cimenta con l’opera a carattere più spaziale, ricontestualizzando in qualche modo l’estetica architettonica di una delle sale del MACT/CACT.

Se la rimessa in discussione della forma, e la sua conseguente rottura nel verso di una (ri)lettura dell’opera più concettuale e astratta in questa prima fase della mostra, la sezione che vi si contrappone, KÖPFE UND: UN ALTRO MODO DI RITRARRE, affronta in maniera più dura e pura la figurazione dalla radice espressiva. Gli artisti sono tanti e di estrazione diversa; una configurazione di tre autori storicizzati (Aeppli, Disler, Hockney) sono affiancati da autori più giovani, la cui importanza riposa proprio nel rappresentare il crinale del cambiamento verso una società solo apparentemente confusa, ma da molti punti di vista più forte, libera e consapevole.

Mario Casanova, 2013

Ph. Pier Giorgio De Pinto © PRO LITTERIS Zürich.

Dove

MACT/CACT

Museo e Centro d’Arte Contemporanea Ticino

Via Tamaro 3, Bellinzona.

Orari

Venerdì, sabato, domenica

14:00 – 18:00

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