Unpainted
Francesca Guffanti
16 aprile – 22 maggio 2011
UNPAINTED è il titolo della seconda mostra personale che Francesca Guffanti (1962) inaugura sabato 16 aprile presso il CACT Centro d’Arte Contemporanea Ticino.
In un’epoca storica, in cui le certezze ideologiche e le avanguardie si sono fortemente assopite per lasciare posto alle mode, alla televisione, alle tecnologie, ai modelli estetici recenti e alle strategie di mercato, il ritorno all’iconologia grazie alla realizzazione materiale e corporale del concetto è uno dei tanti aspetti dell’arte post-contemporanea. Se di buoni artisti concettuali e installativi ve ne sarebbero tanti, di bravi pittori, nonostante la riapparizione non tanto recente di questo linguaggio, ce ne sono fortunatamente ancora pochi. L’esigenza da parte di autori e pubblico di riappropriarsi di un mezzo tanto antico, quanto universale, risiede nell’esigenza di molti di tornare a misurare il tempo al di fuori della mistificazione tecnologica e virtuale, a ripensare in tempo reale l’immagine e i suoi significati. Così come la pittura e la sua storia.
Francesca Guffanti è pittrice.
UNPAINTED è un corpus di lavoro, che si suddivide in tre momenti distinti, dove l’artista italiana dichiara apertamente la sua appartenenza linguistica: la pittura, appunto. Lo fa attraverso il pensiero delle campiture di colore e dell’arte, la sua storia, e lo studio del mezzo pittorico. I temi continuano ad essere quelli attorno all’universo femminile, che intride in gran parte il lavoro recente di Guffanti. Il suo studio in questi ultimi mesi implica il guardare la storia e il citazionismo come elemento di confronto con essa, nonché di recupero della coscienza storica in bilico tra dinamismo e tradizione: Michelangelo Caravaggio, Il Pontormo e David Hockney.
Rimettere in seria discussione le avanguardie astratte, futuriste e concettuali che hanno permeato e dominato tutto il Novecento, scardinando l’arte pura e dura dal suo contesto di nicchia, è uno degli elementi di ricerca fondamentali della pittrice di Monza.
Deposizione (2010), Annunciazione (2010) e Visitazione (2011), olio su tela il primo e su carta gli altri due, tutti di grande formato, riconducono immediatamente al concetto di incontro, che Francesca Guffanti trasla al mondo femminile, ricollocandolo entro l’universalità e la centralità dell’arte e dell’essere umano nell’epoca post-contemporanea in cui viviamo. La mise en abîme, cui si sottopone l’autrice, immortalandosi in autoritratti, rappresenta lo sviluppo tematico dell’‘incontro’ come condivisione e definizione di identità. La nudità è la simbolica sublimazione e spogliazione dell’io per la ricerca del sé, cui Guffanti dà corpo e significato anche attraverso un intervento video in grado di riprodurre la liturgia dell’atto dell’incontrarsi e della compartecipazione.
Il terzo corpo della mostra, anch’esso di recente produzione, è rappresentato dalla favola e in particolare dai personaggi di Cappuccetto Rosso, la nonna, il Lupo e il Cacciatore. Piccole e sensuali icone che si alternano tecnicamente tra olio su tela e acquerello su carta, le opere rappresentano tasselli della famosa favola, laddove l’artista riflette sull’attribuzione di ruoli morali ai diversi personaggi. Come sempre, nel caso di Guffanti, l’aspetto analitico, a tratti gentilmente ossessivo, è una costante del suo lavoro e della sua ricerca, partendo – nello specifico di questo nuovissimo lavoro – dagli scritti e dalle versioni letterarie o iconologiche dei Fratelli Grimm e di Charles Perrault.
A compendio della mostra sarà proiettata nel lounge Il sangue segreto delle cose, intervista video (2011) di Mario Casanova, in cui Francesca Guffanti parlerà senza veli di se stessa e dell’arte (a cura e per la regia di Pier Giorgio De Pinto).
Mario Casanova, 2011
Ph Pier Giorgio De Pinto © ProLitteris Zürich.
Dove
MACT/CACT
Museo e Centro d’Arte Contemporanea Ticino
Via Tamaro 3, Bellinzona.
Orari
Venerdì, sabato, domenica
14:00 – 18:00