Mutazioni
Martin Sulzer / Barthélémy Toguo
27 novembre 2010 – 6 febbraio 2011
La mostra titolata MUTAZIONI, che il CACT Centro d’Arte Contemporanea Ticino inaugura il prossimo 27 novembre, è una doppia personale. Gli artisti sono Martin Sulzer (Germania, 1977) e Barthélémy Toguo (Camerun-Francia, 1967). Apparentemente diversi per il linguaggio usato, essi mostrano punti di contatto all’interno del tema proposto dal curatore con stilemi e temi contemporanei.
Da tempo Martin Sulzer si concentra prevalentemente sul rapporto tra espressione artistica e tecnologia, recuperando il linguaggio corporeo e corporale come tema dominante, che l’artista residente a Berlino sviluppa attraverso dinamiche del vivere la propria definizione all’interno della società dell’immagine. Ed è proprio la produzione smodata e lo sfruttamento di rappresentazioni visive che rende il suo lavoro apparentemente incoerente, quanto attuale per la capacità dell’artista contemporaneo – in generale – di superare la multi-medialità in direzione di una trans-medialità ormai diffusa in molti ambiti della società. Perfino il video o la fanzine o l’accrochage, ch’egli usa con frequenza, risultano totalmente indipendenti dal binomio mezzo-messaggio. Mutazioni è il tema non nuovo, ma sempre attuale, che lega la produzione artistica agli aspetti antropologici dell’essere umano. L’attenzione di Sulzer attorno all’uomo è prioritario nel senso di un’analisi approfondita attorno al modello sociale collettivo oppure nella direzione di una messa a confronto dell’uomo con la tecnologia, rimanendo la macchina uno dei suoi mezzi di produzione prioritari.
In Before/After (2010), l’artista tedesco mette in mostra un’installazione a muro contestuale e dai toni concettuali. Con immagini semplicemente fotocopiate/stampate su fogli di carta, ed accompagnate da testi apparentemente didascalici, l’artista rimette in discussione ironicamente il rapporto con il modello linguistico imposto dal mondo della comunicazione telematica. Più sarcastico è l’approccio tematico: le mutazioni che l’uomo fa sul proprio corpo, cure dimagranti e quant’altro per la propria accettazione nella tribù sociale catodica ed estetica.
Con Wetware (2010) l’autore crea una grande superficie carnale, che si muove e si modifica lentamente; le percezioni del corpo in continua mutazione, che Sulzer affida alla mediazione video, pone un importante accento sull’essere e divenire dell’uomo attraverso il modello estetico dettato dalla tecnologia. La società tecnologica produttrice di stereotipi imposti silenziosamente ed inconsapevolmente dal potere mediatico è il tema principale, che Sulzer denuncia in ognuno dei suoi lavori. Casey Roe (2010) è la terza sua opera in mostra.
L’artista francese originario del Camerun Barthélémy Toguo propone un corpo di tre video tematici. Essi sono stati realizzati in tempi diversi e sono qui riuniti per la prima volta ed esposti tutti insieme. Circumcision 1 (1999-2007), Circumcision 2 (1999-2007), Circumcision 3 (2007) ci conducono verso il concetto di mutazione corporale e quello di identità culturale entro il rapporto di appartenenza a un’identità culturale e razziale messa a confronto con il fenomeno della diaspora e dello sradicamento. I temi dell’appartenenza e della lealtà culturale e societale sono qui esasperati entro quelli di integrazione, come sinonimo di assimilazione coatta e trasformazione delle alterità.
Mario Casanova, 2010
Ph. Pier Giorgio De Pinto © PRO LITTERIS Zürich.
Dove
MACT/CACT
Museo e Centro d’Arte Contemporanea Ticino
Via Tamaro 3, Bellinzona.
Orari
Venerdì, sabato, domenica
14:00 – 18:00