Brut: beyond the Outline.
Selina Baumann / Giona Bernardi / Anna Choi / Paul DeFlorian / Pier Giorgio De Pinto / Martin Disler / Francesca Guffanti / Csaba Kis Róka / Parapluie / Valter Luca Signorile / Eduardo Tachado
24 novembre 2012 – 3 febbraio 2013
Continuo a chiedermi se l’artista, o più genericamente l’uomo stigmatizzato dal desiderio creativo, sia fondamentalmente o meno un animale solitario, uno Steppenwolf notturno e nottambulo, capace di oggettivare il suo universo soggettivo e individuale, per riproiettarlo, spalmandolo, sulla società che lo circonda e che cambia. Nell’isolamento del creatore, la lettura della sua opera si modifica, attraverso il tempo, permettendo al messaggio artistico di seguire i criteri di un’osmosi circolare e di ritorno. Oppure, se il creatore non sia, invece, un’(id)entità al di sopra del sé individuale; un elemento inconsapevole che appartiene a una dimensione universale. È un quesito ricorrente che torna ciclicamente e durante i secoli. In maniera ancora più isterica e raffinata ci si chiede quale possa essere stato questo spostamento da una società che non cercava di spiegare l’inspiegabile verso un’altra, quella dei lumi e del mercato, che cercò di razionalizzare l’irrazionale. Dalla Rivoluzione borghese fino ad arrivare al Secolo breve – sicuramente uno dei periodi peggiori per quanto riguarda il concetto di bruttura estetica, faciloneria artistica, pretesto concettuale, imbruttimento delle dignità dell’essere umano e svuotamento dei significati –, ecco che la concezione di valore si è ampiamente modificata, per cui l’approccio analitico a ogni costo e una lettura storico/sociologica hanno fondamentalmente sostituito un’interpretazione più filosofica e autenticamente creativa del pensiero in generale. Un secolo laddove l’invenzione delle avanguardie ha infine creato mode e mercato, modelli e coerenze linguistiche in caduta libera fino a toccare, se non farsi superare, da un reale concimato da una filiazione e riproducibilità ingombrante, mettendo contemporaneamente la stessa avanguardia/moda in uno stato di menopausa perniciosa e conclamata dal mercato stesso, che ha finito viepiù per nutrire la cultura dell’ignoranza.
La mostra BRUT: BEYOND THE OUTLINE che il MACT/CACT ARTE CONTEMPORANEA TICINO apre il prossimo 24 novembre 2012 alle ore 17:30 intende investigare attraverso una varietà di artisti il soggettivo e l’universale all’interno del confronto mercato/prodotto/produzione di massa. Gli artisti presi in esame operano in bilico tra la rimessa in discussione della forma, sia nella pittura e scultura, che adoperando tutti gli altri linguaggi. L’equilibrio dell’universo interiore con la morfologia e necessità sociale, fanno in modo che gli aspetti iconologici dell’arte ridiventino preponderanti in rapporto al reale. In tal senso si potrebbe parlare di interiorizzazione e di metabolizzazione del reale fino a superarlo, riportandolo alla sua radice primaria e primitiva, gestuale, liturgica e danzante. Nella quasi perdizione di coscienza nell’atto e nella liturgia del fare, gli artisti ritrovano quel mondo oscuro che rappresenta un’antirealtà, un’asocialità nel verso di una verità assoluta e assolutista.
Mario Casanova, 2012
Ph. Pier Giorgio De Pinto © PRO LITTERIS Zürich.
Dove
MACT/CACT
Museo e Centro d’Arte Contemporanea Ticino
Via Tamaro 3, Bellinzona.
Orari
Venerdì, sabato, domenica
14:00 – 18:00