Sipario
Chiara Dynys
26 giugno – 18 luglio 2009
Il CACT Centro d’Arte Contemporanea Ticino apre nella sua sede di CHIASSO la mostra personale dedicata a CHIARA DYNYS (Italia, 1958).
Più volte ci siamo chinati sul concetto di ‘mise en scène’, meccanismo analitico che da sempre l’artista utilizza per indagare visualmente mondi paralleli e altri, ed in primis la propria ‘mise à nu’, l’applicazione della propria visione sulle cose del mondo. Ma ciò non è sufficiente per definire i temi dell’esposizione che Chiara Dynys ha titolato SIPARIO (2009). Si tratta del tassello di un lungo percorso progettuale, laddove ogni elemento ch’essa usa e il linguaggio che utilizza ci rimandano con forza alla dimensione dell’oggi, ad una visione societale per taluni versi assurda, pregna di presente, consumistica, oggettivista, marcata dal segnale verso una creatività de-materializzata, che vede nell’alterità una minaccia possibilista, pur lasciando trasparire un percettivo margine di visione e virtualità. Il suo procédé ci ricollega altresì ad un femminile quanto forte equilibrio tra storia e presente, in bilico sulla linea che congiunge tradizione e modernità, tra spazio e infinito. Non a caso la luce rimane uno degli elementi primari per (ri)definire la nozione di spazio, trascinando inesorabilmente con sé anche quello di forma. Se in un passato non tanto remoto gli artisti sentirono la necessità di vivere e sostenere l’ideologia del concetto fino a giungere alla perversa negazione e all’occultamento duchampiano dell’opera d’arte a fronte di un’era tecnologica prevaricante ed inconscia, nell’oggi virtuale/potenziale, post-tecnologico, senza storia e senza segnali forti per un futuro, ma in una dimensione popolare e sociologica rivolta al consumo unisessuale del presente quale necessario sfogo della potenza dell’uomo, l’artista, senza peraltro raccogliere le molteplicità esperienziali messeci a disposizione dalla matrice storica, tenta di ricostruire forme, morfologie visionarie, una ‘Theaterbühne’, su cui si consumano nuovamente narrazione e rappresentazione. Un palco di teatro che si trans-forma in ‘Schaubühne’, ove l’artista di Milano rivela a noi spettatori, e in forma multimediale e multimodale, il suo carnet di immagini di viaggio; geografie culturali e realtà straniere, ch’essa fa esplodere e fiorire in una sorta di apologia e sublimazione dell’erranza, del viaggio e della diversità. Dynys presenta una serie di light box ed una proiezione video. Lavori che necessitano di luce e ove la luce assume un significato anche politico.
SIPARIO è fondamentalmente costituito da lavori fotografici, ch’essa elabora sovrapponendo loro dei tendaggi di color rosso – dei sipari, appunto – da teatro, ad indicare in maniera quasi tautologica la parafrasi della vita; l’esistenza umana come metafora. Talvolta il sipario è completamente aperto, talvolta semi chiuso. Ogni tanto solo accostato. E le immagini dell’universo intero che affiorano, stimolando e amplificando nello spettatore memoria, nostalgia e conoscenza. Similmente, il video è un’interminabile sequenza di fotografie, una sorta di diaporama, dove le vedute statiche si susseguono una pochi secondi dall’altra, annodate tra loro da un dettaglio visivo – quasi sempre la centralità dell’umano – che rimane nel proiettato, non chiudendo mai Chiara Dynys completamente il suo sipario sul mondo.
Gli aspetti tridimensionali che la Dynys vuole restituire all’opera e ai suoi significati non riposano tanto nell’uso del mezzo di produzione, quanto piuttosto nella sua abilità di riconfigurare e liberare lo spazio museale, conferendogli una nuova identità architettonica. E anche istituzionale.
Mario Casanova, 2009
Ph. © Chiara Dynys.
Dove
MACT/CACT
Museo e Centro d’Arte Contemporanea Ticino
Via Tamaro 3, Bellinzona.
Orari
Venerdì, sabato, domenica
14:00 – 18:00