Il corpo solitario. L’autoritratto nella fotografia contemporanea.
Mirko Aretini / Juha Arvid Helminen / Fiorenza Bassetti / Hicham Benohoud / Stefania Beretta / Edo Bertoglio / David Colin Onze / John Coplans / Pier Giorgio De Pinto / Daniele De Vitis / Uri Gershuni / Aneta Grzeszykowska & Jan Smaga / Elke Krystufek / Jon Jacobsen / Andrea La Rocca / Urs Lüthi / Bjørn Melhus / Bruce Nauman / Paolo Ravalico Scerri / Dorothee von Rechenberg / Silvano Repetto / Mustafa Sabbagh / Fabrizio Sacchetti / Richard Sawdon Smith / Chiara Scarfò / Valter Luca Signorile / Alessandra Spranzi / Annelies Štrba / Eduardo Tachado / David Trullo / Marco Villani / Natale Zoppis
A cura di Mario Casanova
14 settembre – 10 novembre 2013
Con la mostra titolata il corpo solitario. L’autoritratto nella fotografia contemporanea, il MACT/CACT riprende, dopo anni di quasi assoluta secessione dalla fotografia, una mostra proprio sulla fotografia, di cui IL CORPO SOLITARIO potrebbe costituire l’inizio di un ciclo tematico. Ispirata a una recente pubblicazione antologica di Giorgio Bonomi, l’approccio curatoriale segue quasi alla lettera i contenuti del titolo, attenendosi alle linea tematica del MACT/CACT, nonché ai criteri della rappresentazione pura in ambito fotografico.
Dopo un periodo storico, in cui la ‘Düsseldorfer Schule’ dava forma a una nuova scuola di pensiero in ambito della fotografia, è stato per noi difficile, da allora, ritrovare un nuovo terreno di ricerca fertile e convincente, che potesse ricondursi ad una qualsiasi forma di avanguardia. I cambiamenti, che già da qualche anno stanno dando una nuova connotazione e morfologia alla società che cambia, non risparmiano neppure le arti e l’espressione socio-culturale attraverso la creazione artistica. Se da un lato il secondo Novecento ha tentato in tutti i modi di frammentare l’uomo e le sue forme mentali, portando a paradossali forme d’arte e non già a un’estetica dell’arte (tranne forse l’espressione di una qualsivoglia militanza), la società civile abbandonata da quella istituzionale crea – anche in ambito artistico – una nuova estetica della fotografia, maggiormente legata a forme figurative e facilmente ricollegabili alla storia della pittura. L’intermediazione di configurazioni telematiche socialmente condivise quali Facebook, Twitter, Flickr, Instagram (soprattutto Facebook) hanno inevitabilmente dato origine non già a nuove, ma a rinnovate concezioni dell’immagine, puntualizzando pure che – in tale stato di nemesi storica – l’arte ancora attinge all’intelligenza del passato, anziché fungere, come lo fu per lunghi periodi, da modello e ispirazione per le arti applicate e altre forme di creatività parallela. Il fenomeno, tuttavia, è da studiare e sicuramente la fotografia di moda, così come molti spot pubblicitari, è altresì – se non di più – ‘bella’ dell’arte cosiddetta pura. Nello specifico di questa esposizione, si constata viepiù la presenza di nuovi autori, che arrivano, appunto, dalla fotografia commerciale; in particolare dall’ambito della moda, dove l’esecuzione è pregna di virtuosismo tecnico e di totale compiacimento. Tuttavia, anche questo ambito tenta di lambire l’arte pura e l’arroganza del mezzo: una nuova tendenza che influenza gli ultimi artisti a ritrovare un segnale artistico, pur attraversando l’estetica dettata dalla macchina e dall’apparato commerciale. Genere, identità, travestitismo e (s)mascheramento sono i temi fondamentali di questa mostra, che punta al corpo svelato nei suoi molteplici significati.
Mario Casanova, 2013
Ph. Pier Giorgio De Pinto © PRO LITTERIS Zürich.
Dove
MACT/CACT
Museo e Centro d’Arte Contemporanea Ticino
Via Tamaro 3, Bellinzona.
Orari
Venerdì, sabato, domenica
14:00 – 18:00