Over and some Touch of…
Donato Amstutz / Katia Bassanini / Anna Choi / Michel Ducerveau / Mauro Ghiglione / Fabrizio Giannini / Alex Hanimann / Johnnie JungleGuts / Csaba Kis Róka / Lang/Baumann / Erik Mittasch / Virginia Monteverde
29 agosto – 8 novembre 2015
OVER è una mostra antologica che rappresenta una sorta di piattaforma, dove coesistono artisti dal linguaggio differenziato all’interno di un panorama artistico ed estetico generale in continuo cambiamento. Al di là di cellule ancora fortemente caratterizzate dai paradigmi dell’Avanguardia, al cui centro si preconizza una figura di artista militante coinvolto socialmente e politicamente nel suo percorso evolutivo, per quella generazione nata tra gli anni Sessanta e Settanta oggigiorno il concetto di irreversibilità e di coerenza stilistica è venuto drasticamente a mancare.
Qualcuno di questi artisti è presente in OVER, da un lato a marcare – per volontà del curatore – questa labile appartenenza storica ormai datata, dall’altro per farci capire quanto l’identità del transito, la transmedialità e l’unisessualità dei linguaggi abbiano spinto gli autori e gli storici a riflettere sul riesame della Storia, nel suo significato progressivo ed evolutivo, rimettendo in grande discussione il secondo Novecento ed elaborando (e talvolta teorizzando) la Post-Modernità. Se per taluni è deplorevole avere aperto varchi per un ritorno a forme accademiche tradizionali già verso la fine degli anni Sessanta nella direzione della pittura, disegno e opera plastica, d’altra parte questo fenomeno – che coincide con un decorre sociale liberato dalle ideologie, ma non sempre privo di recrudescenze a carattere nostalgico o forme di assuefazione all’immagine dettate dalla ‘epoca della riproducibilità’ – ci spinge a riflettere, nella globalità di una società in cambiamento e in crescita, su di un fenomeno che trova ovvi paralleli in altri ambiti della geografia politico-sociale vicina all’arte.
È quanto mai importante riflettere sui tempi storici non tanto remoti, ove il rapporto arte-mercato era ai massimi splendori e laddove concetti come moda, mercato e strategie di politica culturale sembravano essere il motore non solo artistico del mondo dell’arte. Il mercato in particolare dettò legge, trasformando il museo da luogo di scambio intellettuale a bacino d’utenza per una massa critica pagante quelle forme espositive spesso prive di rappresentazione, ma dove il concetto blockbuster e curatori di regime hanno sostituito – nella maggioranza di questi casi – il classico e tradizionale universo del pensiero e dell’autenticità. Nella critica totale a queste forme e modalità politiche spesso deleterie, per contro si stanno creando viepiù morfologie parallele di creazioni artistiche, che aprono nuovi e ulteriori spazi di discussione; tanto da mettere in seria disquisizione identità e utilità di un museo come luogo di conservazione della Storia e della memoria storica.
Gli artisti presenti in questa mostra sono giovani e ognuno di loro viene in qualche modo prelevato dal proprio processo creativo e ricontestualizzato nell’esperienza curatoriale di matrice semplicemente antologica. Il passaggio da un’esperienza concettuale-teosofica, che solo pochi curatori seppero fare nello specifico di un periodo storico, all’esperienza semplicemente visiva, sensoriale e analitica legata all’immagine e alla sua rappresentazione.
Mario Casanova, 2015
Ph. Pier Giorgio De Pinto © PRO LITTERIS Zürich.
Dove
MACT/CACT
Museo e Centro d’Arte Contemporanea Ticino
Via Tamaro 3, Bellinzona.
Orari
Venerdì, sabato, domenica
14:00 – 18:00