One person died. Ephemeral monument.
Alina Mnatsakanian
29 agosto – 8 novembre 2015
100 anni sono trascorsi. 1.5 milioni di Armeni sono morti. 100 anni di negazionismo, nonostante i fatti storici internazionali e i documenti degli archivi ottomani.
Nel 2015 cade il centenario del Genocidio Armeno. Armeni di Armenia e Armeni della Diaspora commemorano la perdita dei loro antenati; evento, questo, che ha anche modificato il destino di generazioni di Armeni dispersi nel mondo.
Quale artista di origine armena, il Genocidio è stato parte del mio DNA. Il mio contributo per il centenario è un monumento effimero che ri-conta ogni vittima e tutte le vittime del Genocidio Armeno; una persona alla volta. Vorrei proiettare questo lavoro per una notte alla volta, spero almeno 100 volte, in luoghi diversi.
Chiedo di garantire per una notte e su di una parete – all’interno o all’esterno di un’istituzione – la proiezione di ‘One person died’, il mio contributo al milione e mezzo di Armeni deceduti durante il primo genocidio del XX secolo.
‘One person died’ è un’immagine in movimento evolutiva, dove la frase ‘one person died’ si ripete ogni qualvolta un contatore conta numeri da 0 a 1.5 milione, fino a ripartire nuovamente da 0.
Alina Mnatsakanian, 2015
Ph MACT/CACT.
Dove
MACT/CACT
Museo e Centro d’Arte Contemporanea Ticino
Via Tamaro 3, Bellinzona.
Orari
Venerdì, sabato, domenica
14:00 – 18:00