Battlefields of Cupiditas
Nina Staehli
14 giugno - 30 agosto 2020
BATTLEFIELDS OF CUPIDITAS è un progetto espositivo tematico dell’artista Nina Staehli (nata nel 1961 e operante tra Lucerna e Berlino). Esso approda al MACT/CACT dopo due precedenti tappe: la prima, tenutasi presso il Kunsthaus Zofingen, la seconda alla Galerie Fuerth in Germania.
Si tratta di un progetto vasto, ambizioso, a tratti esagerato ma esuberante, e in divenire per il tema e soprattutto per le implicazioni che esso comporta: per l’approccio alle forme, ai contenuti scabrosi e scurrili, e per quel provocante e piacevole voyeurismo, che scaturisce dall’interazione tra l’opera e l’inevitabile desiderio del pubblico di guardare e vedere, tra il pensiero e il corpo.
Perversa è anche questa relazione con la ricerca, tanto quanto il tema che Staehli tratta e approfondisce nel lavoro e nella Vita. Essa riesce a trasformare la sua cupidigia – cioè questo sfrenato e ingombrante desiderio quasi sensuale e corporeo – in un campo di battaglia sociale e politico. Non c’è freno per ciò che l’artista intende trasmettere attraverso un procédé creativo e stilistico, che diventa, però, anche il vissuto di tutti. La mostra è, infatti, una sorta di percorso visuale, dove l’accezione tattile, teatrale e performativa è ben presente, e dove i sensi sono altamente sollecitati, quasi la sua arte fosse lo specchio del vissuto e del vivibile dentro ognuno di noi. Il progetto è totale e totalizzante, e mette in scena vita e morte, spirito e corpo all’interno di una pièce quasi teatrale, che è all’istesso tempo allegoria e metafora dell’esistenza e del transito umani.
Ma la sua cupidigia è anche lo specchio della bramosia della società di oggi di dominare ogni cosa e di impossessarsi di ogni libertà individuale all’interno di un contesto globale volto al consumo, alla crescita isterica, che l’artista riesce a sublimare e traslare nel suo disagio e desiderio personale, creando così una infinita serie di rimandi ai diversi rapporti di forza tra libertà e potere, e dando adito a un processo esistenziale altresì irrefrenabile e continuato in perpetua mutazione.
Nella sua formalizzazione, Staehli crea nelle diverse sale momenti assolutamente scenografici a carattere installativo, entro cui lo spettatore si trova a transitare a ripercorrere momenti altamente personali e intimi, in equilibrio tra il concetto di dentro/fuori, di intimo/sociale. Se talvolta egli si trovasse protagonista di una lettura più oggettiva di un’opera, in altri casi il visitatore diventa inconsapevole elemento quasi organico all’interno di un corpo che lo ospita e lo gestisce, quasi egli (ri)diventasse corpo animale nel tutto che ci circonda o elemento egli stesso di un corpo più grande di noi.
Da un punto di vista analitico, Staehli propone, in modalità ironica ma soprattutto sarcastica, il paradosso di un mondo civile e politico incapace di esprimere il tutto, se non attraverso una confusa quanto incomprensibile bramosia sociale, che rappresenta sempre meno l’immagine ch’essa da di sé: come dire, che il tratto anche grottesco del suo lavoro rimette fondamentalmente in discussione la relazione tra immagine e rappresentazione, tra realtà e verità. Nina Staehli cattura il suo pubblico per la sensualità e l’emozione, rafforzando ad arte quello stretto rapporto tra opera d’arte e la sua tangibilità emotiva. Ecco che dalla provocazione posta dalla relazione tra significante e significato, la società volge ormai al concetto del “darsi un’immagine” (virtuale), piuttosto che viverla realmente, ponendo l’autrice l’accento anche sulle conseguenze socio-politiche di un tessuto societale vieppiù orfano di una classe dirigente, incapace di dare un senso fortemente esistenziale e culturale alla persona all’interno del proprio universo.
Mario Casanova
Bellinzona, aprile 2020
Dove
MACT/CACT
Museo e Centro d’Arte Contemporanea Ticino
Via Tamaro 3, Bellinzona.
Orari
Venerdì, sabato, domenica
14:00 – 18:00
Ph Nina Staehli, Lucerna/Berlino.